É ormai scientificamente dimostrato che la campagna vaccinale contro il Covid ha portato ad una riduzione sia della gravità di malattia negli infetti, sia ad una riduzione dei ricoveri ordinari ed in terapia intensiva e soprattutto della mortalità. I dati si possono tranquillamente reperire sul sito del Ministero della salute.
I vaccini mostrano profili di sicurezza elevati. A fronte di oltre 141 milioni di dosi somministrate gli effetti avversi sospetti segnalati sono circa 138.000, di cui circa l’82% non gravi. Le segnalazioni possono essere fatte anche dai cittadini attraverso il portale dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA)
Attualmente in Italia sono stati autorizzati i seguenti vaccini:
Vaccino Comirnaty (Pfizer)
Vaccino Spikevax (Moderna)
Vaccino Nuvaxovid (Novavax)
Vaccino Janssen (Johnson & Johnson)
Vaccino Vaxzevria (AstraZeneca)
Sono ora disponibili, nell’ambito della campagna di vaccinazione anti SARSCoV-2/COVID-19, due formulazioni bivalenti di vaccini a m-RNA (original/omicron BA.1 di Spikevax e Comirnaty, e original/BA.4-5 di Comirnaty).
Tali vaccini hanno mostrato la capacità di indurre una risposta anticorpale maggiore di quella del vaccino monovalente originario sia nei confronti della variante Omicron BA.1 che delle varianti BA.4 e BA.5.
I vaccini a mRNA hanno la possibilità di essere periodicamente aggiornati in relazione alla comparsa delle varianti. Non è una novità nell’ambito vaccinale. Succede anche col vaccino influenzale che va ripetuto annualmente e che viene aggiornato di anno in anno in relazione ai diversi virus influenzali circolanti. Non c’è dunque da stupirsi riguardo alla necessità di aggiornare i vaccini. E soprattutto non deve essere una scusa per sostenere che siccome si producono delle varianti sia inutile vaccinarsi.
Ma perché un virus va incontro a delle varianti?
I virus sono microorganismi costituiti da un acido nucleico (DNA o RNA) che contiene l’informazione genetica necessaria per la loro moltiplicazione e da un involucro costituito prevalentemente da proteine. I virus per sopravvivere devono entrare all’interno delle cellule dell’organismo. Le cellule cominciano a lavorare per il virus determinandone la moltiplicazione e la diffusione.
Una variante si genera quando un virus, moltiplicandosi nell’organismo ospite, subisce una o più mutazioni nel suo patrimonio genetico che lo rendono diverso dal virus originario. Le varianti potrebbero in linea teorica divenire resistenti ai vaccini. Al momento per il SARS Covid ciò non è avvenuto e peraltro aggiornando il vaccino questo rimane sicuramente efficace.
Se tutti si vaccinassero il virus avrebbe meno possibilità di dar luogo a mutazioni. Non è infatti un caso che le varianti siano sorte in quei paesi in cui il tasso di vaccinazione è estremamente basso e il livello di contagio molto elevato (India, Cina, Africa, America meridionale). Quindi il miglior modo per ridurre l’insorgenza delle varianti è vaccinarsi.
Ma ci sono motivazioni più importanti per vaccinarsi con la quarta dose e per alcune categorie anche con la quinta dose.
Le categorie che dovrebbero pensare di vaccinarsi sono:
- persone dagli 80 anni in su
- ospiti delle strutture residenziali per anziani (RSA;RSD)
- persone dai 60 anni affetti da patologie concomitanti/preesistenti che ne determinano uno stato di fragilità
Queste sono le persone a maggior rischio di complicazioni e morte in caso di infezione da Covid 19. Va anche considerato che l’infezione da covid potrebbe aggravare una condizione patologica preesistente. Chi sostiene che molte persone sono morte non per il Covid ma per altre patologie dimentica che un’infezione virale aggrava quelle patologie. E’ come se una persona sorda non sentendo arrivare un’auto morisse investita. La causa della morte sarebbe la sordità? Potremmo fare moltissimi esempi ma la sostanza non cambierebbe.
Un’ulteriore considerazione va fatta relativamente all’entrante periodo invernale. Oltre al Covid ha iniziato a circolare l’influenza. Distinguere le due malattie solo basandosi sui sintomi è pressoché impossibile e nel malaugurato caso una persona venga colta da entrambe le patologie la situazione potrebbe ulteriormente complicarsi. Come evitare tutto ciò? Vaccinandosi per entrambe le malattie.
Fare i due vaccini (Covid ed influenza) contemporaneamente non implica nessun maggiore rischio che facendoli separati. Se conviviamo con anziani, bambini o persone che hanno qualche patologia vaccinando loro e vaccinando noi stessi contribuiamo a creare una fascia protettiva accanto a loro. Vaccinarsi non è solo un atto protettivo ma anche un atto di responsabilità e rispetto per le persone più fragili.
Per chi crede a certe bufale sul web o teme chissà quali conseguenze da una vaccinazione riporto un antico proverbio cinese “Non ci si può rifiutare di mangiare solo perché c’è il rischio di restare soffocato”.
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