Recentemente a seguito dell’alluvione in Emilia Romagna abbiamo visto le lunghe file di persone in attesa di vaccinarsi contro l’epatite A.
Le epatiti sono patologie infettive a carico del fegato e sono dovute ad agenti virali e batterici. Diversi virus possono determinare un’epatite. Classicamente i virus principali sono chiamati virus epatitici maggiori che determinano le seguenti tipologie di epatite:
- epatite A (HAV)
- epatite B (HBV)
- epatite C (HCV)
- epatite D (Delta, HDV)
- epatite E (HEV)
Queste epatiti si trasmettono in modo differente a seconda del tipo.
L’ epatiti A ha una trasmissione oro fecale, attraverso la contaminazione delle acque o degli alimenti. il contagio avviene generalmente da persona a persona e questa è la ragione per cui spesso si presenta in forma epidemica, soprattutto nelle comunità come le scuole e altri luoghi di aggregazione.
Le epatiti B e C si trasmettono per via parenterale o per via sessuale. L’epatite Delta si trasmette allo stesso modo ma il virus dell’epatite Delta per infettare le cellule epatiche richiede la presenza del virus dell’epatite B. Quindi l’infezione si manifesta in soggetti colpiti anche da epatite B in contemporanea o in soggetti portatori del virus dell’epatite B. A volte l’epatite si può presentare in forma fulminante. In tal caso l’unico trattamento è il trapianto. L’epatite B nel 5-10% dei casi può cronicizzare ma se contratta nell’infanzia la percentuale aumenta fino al 50%. L’epatite C presenta percentuali di cronicizzazione decisamente superiori, attorno al 75%. L’evoluzione di un’epatite cronica è la cirrosi sulla quale successivamente si può sviluppare l’epatocarcinoma. L’epatite A non cronicizza mai.
L’epatite E si trasmette per via oro fecale ed è frequente nei paesi nei quali non c’è disponibilità di acqua potabile sicura. Il consiglio ai viaggiatori, non essendovi vaccino per tale forma di epatite è quello di consumare solo acqua in bottiglia (anche per lavarsi i denti). L’epatite E in genere si autolimita e guarisce ma vi sono alcuni casi in cui può cronicizzare e in altri dar luogo a forme fulminanti.
Altri virus possono a volte causare un quadro di epatite di gravità variabile. Questi sono definiti virus epatitici minori :
- citomegalovirus
- virus di Epstein-Barr
- virus Coxsackie
- herpesvirus.
La diagnosi si basa sugli esami sierologici e sul dosaggio dei markers delle diverse epatiti. Non sempre le epatiti danno sintomi. Non è infrequente che si scopra di avere un’epatite cronica effettuando esami per altri motivi. Ecco perché è importante vaccinarsi: le cosiddette infezioni inapparenti sono frequenti. E inconsapevolmente le possiamo trasmettere ad altri non sapendo di essere infetti.
Fortunatamente per alcune epatiti abbiamo a disposizione dei vaccini.
Vaccino contro l’epatite A
Vaccino contro l’epatite B
Vaccino associato A e B
Il vaccino dell’epatite B viene somministrato in tre dosi a partire dal terzo mese di vita insieme ai vaccini contro difterite, poliomielite, pertosse ed Haemophilus influenza di tipo b (vaccino esavalente) per concludere il ciclo entro il primo anno di vita. E’ obbligatorio.
E’ importante la vaccinazione già al terzo mese date le percentuali di cronicizzazione nelle infezioni dei bambini. Addirittura i neonati da madre positiva per l’epatite B vengono vaccinati il giorno stesso della nascita perché si è visto che ciò impedisce l’eventuale infezione stante che il virus viene trasmesso per via placentare. Nei casi di epatite trasmessa da madre positiva al virus la cronicizzazione può arrivare al 90%! Il vaccino ha un’efficacia molto alta, attorno al 95% e non ha praticamente controindicazioni. Gli effetti avversi sono quelli comuni agli altri vaccini. Esiste una forma potenziata di vaccino contro l’epatite B che viene effettuata agli emodializzati che sono a maggior rischio di infezione
Laddove il vaccino è stato introdotto su vasta scala si è osservato un decremento dei tumori epatici.
Il vaccino per l’epatite A è consigliato in persone con patologie epatiche croniche o a chi viaggia in paesi in cui l’epatite A è endemica per via delle scarse condizioni igienico sanitarie. In caso di riscontro di un caso in un ambiente comunitario, come una classe scolastica, è opportuno vaccinare in breve tempo i contatti stretti (compagni di classe, familiari) per evitare che si diffonda il contagio. Il vaccino consta di due dosi da somministrare a distanza di 6 mesi.
In soggetti mai vaccinati per entrambe le forme di epatite è disponibile un vaccino associato. Anche questo si utilizza prevalentemente nei viaggiatori in zone a rischio.
Ad oggi non esiste vaccino contro l’epatite C ma fortunatamente la scienza ha prodotto degli antivirali in grado di eradicare il virus dall’organismo. In Italia è attualmente in corso un piano di eradicazione dell’epatite C, attraverso lo screening e l’utilizzo di antivirali diretti.